Metodo e chitarra

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Il Metodo Suzuki e la chitarra

[ strumento | posizione | ritmi a corde libere | mano sinistra | repertorio | apprendere un brano ]

BambiniIl metodo, nato per il violino, viene presto adattato per il violoncello e per il pianoforte. Per la chitarra invece bisogna aspettare l'inizio degli anni ottanta. Le prime esperienze nascono quasi contemporaneamente in Francia, Stati Uniti (California, South Carolina), Germania ed Italia.
Il repertorio iniziale, identico come impianto generale per tutti gli strumenti, è costituito da brani monodia, tratti da famosi canti popolari molto familiari ai bambini. Queste canzoni hanno ritmo, linea melodica ed intervalli adatti alla capacità di memoria, di attenzione e di percezione di un bambino di 3 anni. In questo modo, che è anche in linea con i più moderni metodi [Alcuni esempi; Mauro STORTI, Il primo libro di chitarra, ed Musicali Nuova Carisch, Milano; Ruggero CHIESA, Guitar Gradus, Suvini Zerboni, Milano; Charles DUNCAN, A modern approach to classical guitar, Hal Leonard, Milwaukee.] si evita nella fase iniziale l'immobilità della mano sinistra e l'obbligo per la mano destra di svolgere un ruolo quasi solo arpeggiante.

Lo strumento

Il fattore chiave è la disponibilità di strumenti di dimensioni ridotte e di ottima qualità. Fino ad alcuni anni fa si giustificava, l'uso di uno strumento normale perché quelli ridotti erano di qualità scadente. Oggi non è più cosi. La produzione industriale offre ottimi strumenti "metà" (diapason 55 cm) mentre a livello di liuteria alcuni liutai hanno iniziato una produzione completa così suddivisa:

strumento  diapason
1/16 38 cm
1/8 42 cm
1/4 48 cm
1/2 55 cm
3/4 60 cm

Questi strumenti, sia di produzione industriale che di liuteria, hanno qualità più che soddisfacente per quanto riguarda la curvatura del manico, la distanza delle corde dalla tastiera, l'equilibrio e la qualità del suono.

La posizione

Dieci unità didattiche prevedono il raggiungimento del primo obiettivo del bambino: "sono pronto a suonare con le corde libere". Esse sono:

(senza chitarra)
1. come ci si siede
2. la posizione della schiena, del collo, del capo
3. la posizione dei piedi
4. il poggiapiede
5. come prendere e tenere la chitarra

(con la chitarra)
6. posizione di riposo
7. seduto con la chitarra
8. piede sullo sgabellino
9. chitarra cuore a cuore
10. pronto per suonare

Risulta evidente da questa descrizione la presenza all'interno delle singole unità didattiche di numerosi obiettivi intermedi. Essi sono principalmente riferiti alla capacità da parte del bambino di dissociazione di movimenti: parti del corpo sempre più piccole si muovono poco alla volta indipendentemente dal resto del corpo con sempre più precisione e controllo. Questo processo è chiamato dagli studiosi "graduale approssimazione" ed è il cammino che si deve compiere per ogni nuova acquisizione.

I ritmi a corde libere

Quando il bambino è pronto a suonare, può iniziare a pizzicare la prima corda inizialmente con l'indice, poi con il medio, poi alternandoli utilizzando il tocco appoggiato.
In questa fase si lascia libero il bambino dal punto di vista ritmico.
In una seconda fase si può procedere a proporre i cinque ritmi con cui iniziano tutti gli strumenti che utilizzano il metodo Suzuki [Per un approccio che proponga subito abilità ritmiche pronunciate vedi: Aldo MINELLA, La moderna tecnica del tocco appoggiato, Ricordi, Milano 1974; Ricardo IZNAOLA, The path of virtuosity. a technical workout manual for all guitarists, Chanterelle, Heidelberg, 1993].

ritmo 1 ritmo 2 ritmo 3
 

 

ritmo 4 ritmo 5

Essi vengono proposti con il tocco appoggiato sulle tre prime corde e intercalando delle pause. Occorre non aver fretta e lasciare tutto il tempo necessario per arrivare all'esecuzione corretta dei vari ritmi senza bisogno di pause. Se il bambino si abitua fin dall'inizio a questo modo graduale di procedere i suoi progressi saranno rapidi.

L'impostazione della mano sinistra

Il primo obiettivo per la mano sinistra è: "sono pronto a suonare il Re" (seconda corda).
Le principali unità didattiche per giungervi sono: 

  1. la cuccia del pollice. Si applica un adesivo sul manico. Esso sarà la cuccia entro la quale per adesso dovrà stare sempre il pollice.
  2. la casa delle quattro dita. Le quattro dita vengono posate tutte insieme sulla seconda corda vicino alle barrette e in posizione arcuata.
  3. il tunnel. Verifica del tunnel che si forma tra il palmo della mano e il manico.
  4. l'ombrello. Tenere le dita ad ombrello nei confronti dei tasti come si tiene l'ombrello nei confronti del capo quando piove.
  5. premo e tolgo il dito dal Re. L'insegnante in un primo momento aiuta il bambino ad abbassare la corda fino a quando sarà in grado di eseguirlo da solo.

A questo punto si potrà cominciare ad eseguire i primi suoni con le due mani e la prima melodia Per i paragrafi "La posizione", "I ritmi a corde libere", "Impostazione della mano sinistra" cfr. in particolare E. GALVAGNO, Il bambino e la chitarra, Istituto Suzuki Italiano, Torino].

Il repertorio

Il primo libro, la cui progressione è semplicemente una delle possibili, inizia con alcune melodie nella tonalità di Sol maggiore, seguite da altre nella tonalità di Re maggiore che esplorano la 2a posizione.

May Song

Il libro termina con sei melodie nella tonalità di La maggiore. Nelle prime tre il bambino inizia ad utilizzare il pollice alternandolo all'indice e al medio, mentre nelle ultime tre il pollice viene utilizzato simultaneamente alle altre dita.

Allegro S. Suzuki

Nel primo volume le due mani intervengono con le seguenti modalità e progressioni:
a) la mano destra passa attraverso i seguenti tre stadi

b) la mano sinistra esplora i suoni delle tre tonalità di Sol, Re e La entro i primi cinque tasti preparando un solo suono alla volta con una eccezione:

10. J. YELIN, Dalcroze Eurhytmics and the Suzuki Method, Summy-Birchard, Secaucus (USA); E. PINDLEY, Rhythm and movement. Applications of Dalcroze Eurhythmics, Summy-Birchard, Secaucus (U.S.A.).

Come si propone e si apprende un brano

Prima dell'esecuzione vera e propria del brano sullo strumento il metodo Suzuki propone le seguenti fasi di apprendimento:

  1. Canto del testo di cui ogni brano è corredato. Di solito si tratta di una filastrocca.

  2. Apprendimento della coreografìa abbinata al brano (molti suggerimenti vengono a questo proposito dal metodo Dalcroze).

  3. Esecuzione dei ritmo del brano con le mani o con strumenti a percussione.

  4. Esecuzione del pulse del brano mentre un altro allievo esegue il ritmo.

  5. Apprendimento dei suoni e canto del brano con le sillabe guidoniane.

  1. Apprendimento del percorso compiuto dalla mano destra (cantando i suoni si mima su di un tamburello il percorso dell'indice e del medio)
  2. Apprendimento del percorso compiuto dalla mano sinistra: mentre si canta il brano con i suoni, si porta contro il pollice il dito che li deve ottenere immaginando di suonare.

  1. Per ogni brano si individua un'immagine che ne sottolinei la forma musicale. La forma ABA, per esempio, può essere rappresentata da un "panino" o da una "torta" che viene disegnata e colorata.
  2. Apprendimento del brano sullo strumento frase per frase.

Quando il bambino riesce ad eseguire il brano ritmicamente corretto, anche se non ne ha la piena padronanza, gli si chiede di suonare con il cuore e con l'anima come quando parla. Si può allora, raccontare una favola, prima con un'inflessione monotona, poi lasciando invece trasparire chiaramente cosa si sente e si prova nel raccontarla. La stessa sequenza verrà riproposta dall'insegnante con lo strumento, in seguito si curerà l'emissione di ciascun suono e si introdurranno i primi contrasti dinamici.
Ogni brano in repertorio avrà una storia a sé. Per alcuni non saranno necessarie tutte le attività descritte; per altri non saranno invece sufficienti. Ci si adeguerà, allora alle esigenze ed ai risultati di ciascun bambino.
L'essenziale è evitare, secondo la felicissima intuizione della insegnante americana Ronda Cole (violinista), la "Sindrome di Pinocchio" Essa afferma infatti che noi insegnanti possiamo essere inavvertitamente dei Geppetto che fabbricano degli splendidi burattini. È importante allora capire insieme - insegnante, genitore, bambino - che la tecnica, il ritmo, lo stile sono essenziali, ma la più preziosa ragione per far musica, forse la sola, è l'autoespressione.

 

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